Armenian Legends and Poems [1916] at sacred-texts.com
Pur, quale mai più glorioso e forte
risorgere, se ancor tuona la voce
dell’Osanna, e dovunque apre una croce
le braccia, dall’idea vinta é la morte?
Armenia, ed anche a te squarciato il seno
vedo dai nuovi farisei. Raccolto
hanno il fango a scagliartelo sul volto;
per dissetarti apprestano il veleno.
Ma se l’insaziata orda ferina
sulle tue membra flagellate e grame
oggi rinnova la tortura infame
del Golgota, la tua Pasqua è vicina.
122:1 This and the following poem are reprinted from Nuove Liriche, by Vittoria Aganoor Pompilj. Roma. Nuova Antologia.